Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia

Francesco Marzetti

Difficile trovare una definizione capace di descrivere il genio creativo di Francesco Marzetti. Uno sguardo, il suo, che riesce a vedere l’essenza misteriosa e poetica del mondo intorno a lui, fatto di piccole e semplici cose, e che sa trasformare in un paese delle meraviglie. Dai capolavori dell’arte realizzati con fili sovrapposti, fino ai personaggi fantastici dei vecchi scarponi e dei guanti consunti o all’arca di Noé con tutti i suoi animali da salvare, Francesco riscatta il valore dello scarto, dell’inutile e del banale costringendo anche noi a tornare un po’ bambini e a immaginare il mondo possibile nascosto dietro l’ovvietà del reale.

Io: Per il tuo progetto FILO LIBERO utilizzi esclusivamente fili sovrapposti. Come è nata l’idea di utilizzare questa tecnica e perché hai scelto di sperimentarla rivisitando le opere dei grandi artisti del passato?


FM: Questa tecnica l’ho inventata in Svizzera, più precisamente a casa dei miei suoceri. Era, purtroppo, un’occasione triste ed avevo bisogno di creare per scaricare le tensioni del difficile momento. L’unico materiale che ho trovato in casa erano i fili del cucito di mia suocera. Con quelli, per sovrapposizione, ho ri-creato “L’urlo” di Munch. Dopo quel primo lavoro ho continuato facendo rivivere le opere dei grandi artisti attraverso questa nuova tecnica. Amo in particolare realizzare gli autoritratti.

Io: Molti lavori di Van Gogh. È una scelta dettata da una ‘affinità’ oppure da ragioni puramente stilistiche e ‘tecniche’?


FM: Le opere di Van Gogh mi sembrano particolarmente adatte. Tra l’altro lui per provare gli accostamenti dei colori usava i fili di lana.

Io: Di tanto in tanto, spunta l’intervento con il filo su una verza o in un nido di vespe. Dobbiamo aspettarci un’evoluzione sperimentale di questa tecnica?

FM: Tutto è possibile!

Io: Trasformare i materiali dismessi o di scarto in opere d’arte è un intervento di upcycling che veicola anche un bel messaggio sulla necessità di riciclare e riutilizzare. Molta della tua ricerca artistica, peraltro, si muove in questa direzione. È corretto dire che l’attenzione e la sensibilità per i temi legati all’ambiente, alla natura, allo spreco sono profondamente radicati in tutto il tuo lavoro?


FM: Sicuramente. Ho iniziato anni fa, raccogliendo legni e materiali vari portati dal mare sulle spiagge. Mi diverte molto far rivivere oggetti in disuso creando personaggi fantastici.

Io: Un termine che mi ritorna spesso in mente sfogliando i tuoi lavori è ‘meraviglia’ o meglio la capacità di guardare al mondo con gli occhi meravigliati dei bambini che riescono a scoprirne anche le possibilità invisibili oltre a quelle apparenti. Quanto conta la cifra ludica, quasi infantile nella tua arte?


FM: Moltissimo! Mi piace giocare e sperimentare, far sognare stupire e divertire la gente.

Io: Guanti consunti, vecchie scarpe, mascherine monouso; tutto ciò che passa attraverso le tue mani acquista una seconda identità. Come arriva l’ispirazione? Qual è la genesi di questi lavori?


FM: Non so rispondere a questa domanda. Ad ispirarmi può essere qualsiasi cosa ed in qualsiasi momento della mia giornata.

Io: Una parte del tuo lavoro è sicuramente effimera: frutta, verdura, fiori, persino le uova strapazzate. Più che un gioco o un divertissement, una filosofia di vita e una visione del mondo?


FM: Direi piuttosto un modo di essere, più spontaneo di una filosofia.

Io: Non è fiber art ma non posso non chiederti di raccontare ai miei lettori cosa sia la tua l’Arca di Noè…


FM: L’arca è un riciclo del riciclo. Stavo realizzando un pavimento di legno nella nostra casa riciclando i legni di vecchi pallet. Avevo molto scarto, legni storti o rovinati, così mi è venuto in mente di costruire un rifugio per tutte le mie creature e simbolicamente per tutti noi. Nell’anno che ho incominciato la costruzione c’erano piogge torrenziali nella nostra regione e quindi il rifugio spontaneamente ha preso la forma di un’arca. Inizialmente la gente mi guardava con una certa diffidenza, ma ben presto molte persone hanno cominciato a contribuire con materiali in disuso delle loro cantina e garage. In cambio prenotavano i posti nell’arca, nell’eventualità che la situazione meteo precipitasse!

Io: Molte delle tue ‘creazioni temporanee’ – per la loro stessa natura – sono ‘fruibili’ dal pubblico solo virtualmente, ad esempio sui tuoi profili social. Con questa formula tutti possono goderne gratuitamente e nessuno potrà mai ‘possedere’ l’opera. Quanto è importante per te condividere con l’altro la tua esperienza artistica?

FM: Effettivamente condividere per me è importantissimo. Comunque uscirà anche un libro, una raccolta di foto delle opere effimere.

Io: Un progetto che vorresti realizzare o un sogno nel cassetto che aspetta il momento giusto per concretizzarsi?

FM: Mi piacerebbe fare una performance al museo di Van Gogh ad Amsterdam realizzando un suo autoritratto dal vivo, davanti al pubblico.

Chi è Francesco Marzetti

Francesco Marzetti si diploma presso il Liceo Artistico Tuscia di Viterbo nel 1979. Successivamente consegue il diploma di laurea presso l’Accademia di Belle Arti Lorenzo da Viterbo in Scenografia e si specializza con un corso biennale in Storia e Restauro della Ceramica nel 1984.


Nel 1985 inaugura un Atelier sul restauro della ceramica medioevale, affinando sempre più anche la sua vena artistica. Nello stesso anno viene chiamato dal Comune di Montefiascone e inserito nel comitato scientifico di lavoro per il Museo Territoriale presso i locali della Rocca dei Papi.
Nel 1987 è docente in Storia del Costume presso la Scuola d’Arte C.E.I.S. S. Crispino” fino al 1988 quando dovrà lasciare per seguire il suo Atelier che si amplia anche con restauro di mobili, manifattura di cornici di alta qualità e opere artigianali di altissimo pregio (lampade, porte, sedie ecc.).


Nel 2005 realizza una scuola d’Arte co-finanziata dalla Regione Lazio e GAL degli Etruschi. Nella stessa scuola dal 2007 al 2009 è stato attivato un progetto rivolto alla disabilità attraverso laboratori artistici ad orientamento relazionale dove partecipa anche come docente di materie artistiche.

Da qualche anno espone con continuità i suoi lavori in spazi pubblici e privati su tutto il territorio nazionale. Vive a Bagnoregio, nel cuore della Tuscia.

Contatti

Web site: http://www.francescomarzetti.com

Email: info@francescomarzetti.com

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: