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EPHYRA: il progetto di Sofia Masciotta in mostra da Amy-d Arte

Amy-d Arte Spazio a Milano presenta Ephyra, un progetto economArt di Sofia Masciotta alla sua prima mostra in Galleria. Arte che contamina la moda, confondendo, orientando e disorientando. Arte e moda sono legate da sempre dai codici di identità culturale socioeconomici e quella di Sofia Masciotta (Roma 1997), vincitrice del Fashion Award 2022 della Camera Nazionale della Moda Italiana, lo conferma. Il suo primo show, Ephyra, è strettamente legato alla contemporaneità e alla sperimentazione.

Amy-d Arte Spazio ha declinato questa pluralità di fattori in un progetto articolato in installazioni, fotografie, cartamodelli e accessori, sostenendo la ricerca dell’artista e allo stesso tempo assecondando la cifra ibrida che da tempo caratterizza l’orientamento interdisciplinare delle attività della galleria.

La sperimentazione su tulle di un materiale biodegradabile è stato il fil rouge della collaborazione con la galleria milanese che dal 2013 ha intrapreso una ricerca di smart material ovvero materiali di nuova generazione grazie alla collaborazione di Istituti come il Politecnico di Milano – Dipartimento Smart Material, dell’I.I.T. di Genova, UniSA di Salerno, Tor Vergata. Collaborazione quindi non casuale, ma elettiva e selettiva.

La giovane couturier esordisce con Ephyra Art Wear in cui tutti i capi si ispirano ai pattern delle meduse, ponendo le basi per un’estetica raffinata che enfatizza linee mobili, fluttuanti e liquide per celebrare il movimento del corpo e del pensiero. Il progetto fornisce risorse identitarie ed inizia a prendere forma dalle foto della fotografa Zena Holloway che con la magia dei suoi scatti rispecchia le forme leggiadre in connubio organico con i cnidari.

Passando dal concept all’abito, Masciotta materializza il sogno in micro-narrazioni, trasportando sul tulle il pattern a reticolo (a nido d’ape) con un risultato tridimensionale immersivo ed empatico che traghetta la creazione dell’opera animata in elemento scultoreo. “Un abito è un pensiero” ha detto nel 1937 Elsa Schiaparelli riferendosi al connubio con Salvador Dalì nella creazione iconica e famosa dell’Abito Aragosta.

Queste creazioni appartengono a un nuovo registro, un mix di scultura e di ampi volumi con rimandi potenti alla forma dell’acqua e all’elemento originario della nostra identità primigenia. Le nuove capsule collection Ephyra sono caratterizzate da un particolare effetto di profondità e dalle geometrie irregolari delle meduse reinterpretate in chiave contemporanea. Nasce così una serie particolarmente suggestiva: non è più il corpo in sé ma il corpo scolpito dalla continua trasformazione del movimento quello che gli abiti di Sofia Masciotta vogliono evidenziare, parallelamente a quello emergenziale del proliferare delle meduse come indicatori dei cambiamenti climatici. “Essendo esse stesse un indicatore biologico di inquinamento, sono le muse perfette come simbolo di rivolta e di nuova ed alternativa proposizione.”

La medusa – scrive Giulia Domeniconi nel testo critico – è l’animale più antico ancora vivente sulla Terra, quando il suo organismo corporeo muore, non cessa di esistere ma si trasforma, rigenerando i propri nutrienti all’interno del proprio ciclo di vita. È interessante notare come la ricerca di una giovanissima artista-stilista parta da qualcosa di primordiale e assolutamente lontano dal nostro quotidiano. Eppure, un concetto così nuovo come quello di “moda circolare” sembra la perfetta similitudine di un meccanismo naturale utilizzato da questi animali per sopravvivere in eterno. Ancora una volta la natura sa svelare preziosi segreti a chi sa ascoltarla.

Per rappresentare al meglio questo mondo acquatico, la sperimentazione biomaterica, ha portato alla realizzazione di una stampa su tulle, in cui la texture reticolare è realizzata grazie a una nuova e personale lavorazione di un composto che, con l’aggiunta di un pizzico di sapone e l’aiuto di una cannuccia, realizza questa stampa idrosolubile imprimendo una struttura che si è evoluta con l’aggiunta di colore e pigmenti in effetti più sfumati e fluidi. Per lo studio dei volumi la partenza sono state le meduse stesse; calcando con la carta da lucido sono state estrapolate delle balze irregolari e sfalsate che successivamente poi ricoperte di biomateria.

Per Masciotta l’abito deve completare il corpo, deve essere parte integrante di esso, un suo prolungamento: per questo motivo gli abiti sono stati realizzati con body nude, dove le balze sono state posizionate nel rispetto della forma del corpo e dei suoi movimenti. La biomateria inoltre rende il tessuto compatto e permettendogli di non sfilacciarsi con un effetto di taglio a vivo pari a quello del pizzo. Moda fluida e sostenibile, dunque, fatta di abiti realizzati come piccole opere d’arte, pezzi unici, per inventare nuove storie, dove la qualità prevale sulla quantità seriale della produzione.

L’interesse per il tulle nasce dall’approccio interdisciplinare della giovane designer, affascinata dalla sua leggerezza, trasparenza e fluidità. Le sue creazioni fluttuano tra il materiale e il surreale sprigionando energia.

T come tulle, il tessuto più romantico in assoluto con il suo formato a maglie esagonali simili a quelle dei nidi di api. Alla fine degli anni ’80 il fashion designer Benjamin Shine lo utilizzò per realizzare opere e installazioni per brand di alta moda; oggi il tulle ha smesso di essere solo poetico e romantico ed è diventato rock, sovversivo e propositivo.

Ephyra rappresenta inoltre una rinascita nel nome di una sostenibilità consapevole. Possiamo sicuramente riciclare i materiali, riducendo l’impatto ambientale ed essere comunque sostenibili per il Pianeta ma possiamo anche trovare il modo di produrre nuovi materiali che nel processo di produzione e smaltimento non abbiano alcun impatto, introducendo un sistema creativo all’avanguardia. La moda, come la scienza, sta rivoluzionando i materiali nel nome della sostenibilità, verso un sistema di economia circolare.

La specificità di Sofia Masciotta è di abbracciare la sostenibilità senza però dimenticare i materiali della tradizione seguendo un principio adottato, ad esempio, da siti archeologici come Pompei nell’installazione di pannelli solari invisibili rispettosi dell’estetica e della natura del luogo e realizzati come tipiche tegole di terracotta.

Miren Arzaluzz, direttrice del Palais Galliera di Parigi, afferma: “la moda è affascinante e certamente è arte. Si tratta dell’arte di pensare, di creare un progetto, ma è soprattutto una vibrante e potente industria, uno strumento potente per trasmettere la propria creatività, costruendo la propria identità. [….]”

EPHYRA la mostra di Sofia Masciotta inaugura lunedì 13 marzo 2023 alle ore 18 a Amy-d Arte Spazio, in via Lovanio 6 a Milano (info@amyd.it) e sarà visitabile fino al 3 aprile (ore 10-13 e 15-19, sabato e festivi su appuntamento).

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