Giulia Berra a BIEN LIFE 2024

La Biennale d’Arte Tessile BIEN ha organizzato una residenza artistica, denominata BIEN LIFE 2024, tra due edizioni della Biennale. Cinque artisti internazionali si sono immersi nella storia locale di ristrutturazione e rivitalizzazione del Giardino Botanico da parte della Horticultural Society Kranj e del Centro Culturale e di Residenze Artistiche Layer House. Il progetto si è concentrato sul processo artistico, riconoscendo l’impatto dell’arte sugli individui, sulle comunità e sull’ambiente, nonché interrogando ed indagando il concetto di sostenibilità.

Questo progetto di residenza UE appena terminato in Slovenia con Zala Orel ha visto la partecipazione tra gli artisti/e di Giulia Berra oltre a Lovro Ivančić, Dominika Gacka, Julia Piekarska, Elisabeth Balado.


Attraverso una tavolozza di colori vibranti e materiali coerenti, ogni scultura all’interno del giardino fa eco alle altre, creando un viaggio coinvolgente e sensoriale. Questo armonioso arazzo di creatività non solo celebra la diversità del nostro ambiente, ma abbraccia anche vie innovative di espressione artistica. All’ingresso e nel corridoio del giardino, un insolito diorama invita i visitatori, esortandoli a prendersi cura delle piante in via di estinzione e a salvaguardare il nostro futuro condiviso. Realizzate con filo da giardinaggio e crine di cavallo, una tradizione un tempo locale ora estinta, le piante artificiali servono come toccanti promemoria del nostro legame con la terra.

Sperimentando con i rifiuti naturali, si favorisce un dialogo tra il giardino e i suoi visitatori. I rami ravvivati sono stati trasformati in un nuovo muro. Alcuni degli oggetti collocati nel giardino sono visibili anche dalla strada, catturando la nostra immaginazione e spingendoci ad avventurarci nello spazio nascosto.

Per 40 giorni – scrive Berra – abbiamo studiato la natura e il paesaggio di Kranj e ci siamo presi cura di un giardino rimasto chiuso per decenni, uno spazio di orticoltura gestito da volontari, cercando di ridargli vita e freschezza con materiali sostenibili e fiber art, realizzando sia progetti individuali che collettivi in cui si fondevano le varie esperienze e sensibilità. Nel mio caso specifico, ho studiato le piante protette slovene, riproducendole a grandezza naturale con fil di ferro da giardinaggio e crine di cavallo – in rimando alla produzione tradizionale locale di setacci, ora scomparsa – e ambientandole in diorama spiazzante, soprattutto nella vetrina del giardino, ora di un acceso (e allarmante) rosso pompeiano/marziano.”

Giulia Berra, artista visiva italiana, in residenza ha sviluppato progetti personali e collettivi in dialogo con la natura e gli altri artisti coinvolti A livello individuale ha studiato l’influenza delle piante e del paesaggio sulla cultura slovena e il modo in cui la comunità se ne prende cura, visitando sia giardini botanici e musei, sia prendendo ispirazione dalle realizzazioni artigianali del luogo. La sua “Topografia vegetale” interagisce sia con il corridoio dell’Horticultural Garden che con la vetrina sulla strada, che presenta un insolito diorama dove figurano piante scultura e un tronco, radici e pietre del canyon del fiume Kokra.

Azione di residenza di Culture Moves Europe “BIEN Life” a Kranj, Slovenia (22 marzo 2024 – 30 aprile 2024), è stata organizzata da Zavod Carnica (Istituto Carnica) con Layerjeva Hiša. Questo progetto di residenza è stato prodotto con il sostegno finanziario dell’Unione Europea e realizzato dal Goethe-Institut.

Giulia Berra (IT) artista visiva e tessile, con un diploma specialistico in pittura conseguito nel 2010 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Attualmente insegna Anatomia Artistica all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. La sua comprensione della contemporaneità si intreccia con l’esplorazione della natura e dei suoi processi, cicli, interazioni e barriere. Nella sua pratica artistica esamina vuoti, mutazioni, fluttuazioni e limitazioni. La scarsità in natura è una metafora della modernità, mentre la specificità e la dignità di tut te le parti collegate nel movimento continuo del ciclo naturale ne costituiscono la sua poesia.

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