Così lontano così vicino: contemporary art 4 women

Dopo il successo della mostra dedicata al maestro della Pop Art Andy Warhol dello scorso settembre, Marco Bertoli e Angelo Enrico tornano con un’esposizione di opere contemporanee realizzate dalle artiste Bubilda&BubyPerry, Gisella Chaudry, Mara Fabbro e Alice Padovani. In programma dal 10 al 20 aprile presso M45 in Via Manzoni 45 a Milano. L’inaugurazione mercoledì 10 aprile dalle 18

Dal titolo che rende omaggio al film di Wim Wenders del 1993, “Così lontano così vicino” diventa lo spunto per la mostra, un percorso intenso e suggestivo attraverso una selezione dei lavori più recenti. La mostra, che pone al centro la diversità che caratterizza le 4 artiste, trova un punto d’incontro nell’allestimento espositivo, in cui bidimensionalità e tridimensionalità delle opere si fondono in una raffinata coralità di forme artistiche.

In particolare, nel continuo processo di ricerca e sperimentazione la coppia di artiste Bubilda&BubyPerry*, espone “Suidi Pensanti” ovvero una famiglia di suidi che, ricamata sugli schienali di antiche sedie, osserva e giudica il mondo degli uomini, evocando “Lettera di una scimmia di Restif de la Bretonne”.

“Dopo SediMenti, le sedie pensanti come Gioielli Indiscreti (vagine parlanti, dal libello licenzioso di Diderot), Bubilda&BubyPerry presentano i Suidi Pensanti ovvero una famiglia di suidi che osserva il mondo degli uomini, evocando Lettera di una scimmia di Restif de la Bretonne (un giudizio impietoso sugli uomini e le loro contraddizioni), grufolando liberamente (i maiali scavano, cercano, scoprono, sondano il terreno inarrestabilmente) accompagnati dallo squillante tintinnio di una campanella: i maiali dell’ordine ospedaliero di Sant’Antonio ebbero il privilegio, fino al XVI sec., di grufolare per le strade di Parigi e la campanella era il loro passaporto di libertà.


Nella storia della pittura il maiale è il compagno di Sant’Antonio ma anche un simbolo luciferino e di discriminazione; mille sono i modi di dire e i luoghi comuni che lo riguardano: improbo, sporco, impuro; era un animale dei boschi, è diventato un animale dei grattacieli (vd. i recenti allevamenti di maiali in Cina) perché il più prolifero, il più somigliante all’uomo dopo la scimmia (vd. l’uso sperimentale in medicina, dall’insulina all’embrione, nell’ingegneria genetica) e perché del porco non si butta via niente. BubyPerry invece ha deciso di buttare via tutto e di ascoltare solo quel tintinnio della sua antica libertà e quel basso profondissimo e un falsetto mirabile”.

Il ricamo diventa elemento caratterizzante anche del linguaggio artistico di Gisella Chaudry**. “Traiettorie” sono immagini di galassie e nebulose che nascono avvolte dal buio, fatte da fili che legano il mondo metafisico e il mondo fisico con trame dai colori brillanti. “Traiettorie che mostrano la presenza di nuove possibilità, come manifesti si fissano sulla superfice del tessuto ed esprimono l’esigenza di sentire e scrutare la vastità del cielo in cui si irradiano con la stessa luminosità degli astri osservati a sud dell’equatore. E’ una lavoro che si articola in diverse fasi, dal disegno alla post-produzione digitale ed infine al ricamo realizzato da maestri ricamatori al mercato vecchio di Islamabad capitale del Pakistan.
La tradizione del ricamo fa parte della mia storia familiare, mio padre quando viveva in Pakistan si guadagnava da vivere ricamando abiti da sposa ed è una pratica che ha continuato ad utilizzare quando è arrivato in Sicilia.
Nei miei lavori le forme nascono dal caos, dalla combinazione di tonalità e direzioni, prendono quasi spontaneamente ordine fissandosi in corpi che assumono aspetti zoomorfi differenti. Organismi primordiali, residui dell’origine dove tutto è già accaduto o deve ancora accadere.” (G.C.)

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“In un mondo dell’arte essenzialmente maschile, le donne sono state per lungo tempo solo muse e modelle. Tuttavia le pochissime artiste, da Artemisia Gentileschi a Berthe Morisot, erano guardate con diffidenza. Colpito dalla sensibilità e dalla profondità di pensiero di alcune artiste, da Frida Kahlo a Carla Accardi, fonti per me di ispirazione e riflessione, ho voluto fortemente questa collettiva al femminile, assecondando un desiderio che avevo da tempo” spiega Marco Bertoli, curatore della mostra.

M45: lo spazio milanese situato in centro a Milano
Dall’esperienza di due professionisti è nata l’idea di creare uno spazio condiviso che potesse accogliere tutti coloro che amano collezionare opere d’arte. M45 è un vero e proprio salotto in cui si allestiscono mostre e si offrono consulenze dirette in materia d’arte. 

MARCO BERTOLI
Art Advisor, esperto e mercante d’arte dal 1984, è titolare e socio fondatore dello studio di consulenza  Art Consulting, con sede a Modena e  New York. Dal 2005 collabora con la Casa d’aste Christie’s a New York e Londra e con altre importanti case d’asta nazionali e internazionali, per l’arte antica e contemporanea e per oggetti da  collezione. 

ANGELO ENRICO

Esperto in arte antica, nel corso degli anni ha acquisito una forte specializzazione nell’Ottocento italiano, anche grazie a una propria  biblioteca che ad oggi conta più di  15.000 volumi. Ereditata l’attività dal padre Franco, che nel 1972 aprì una piccola galleria ad Alassio, insieme al fratello  Serafino segue fin da giovane l’attività  di famiglia aprendo una seconda  Galleria a Genova e una terza a  Milano. 

La mostra si terrà dal 10 al 20 aprile, dalle 11 alle 20 presso M45, via Manzoni 45 – Milano. Maggiori informazioni su www.m45milano.com.

*BUBILDA&BUBIPERRY
Bubilda&BubiPerry è un duo artistico composto da Lucia Bubilda Nanni ed Elisa Perini. Lucia Bubilda Nanni (Ravenna 1976) si laurea in Filosofia e nella sua prassi artistica passa dalla vernice colata alla colata di fili, usando come pennello l’ago della sua macchina da cucire, strumenti con i quali continua ed estende la sua passione per la storia delle idee, dei materiali, delle forme organiche e delle tracce da decifrare in un continuo errare speculativo. Un errare che diventa propriamente errore, errore tecnico, problema da risolvere: sempre fatalmente indispensabile (il caso necessario, e la necessità casuale) per il continuo spostamento trasformativo. Per molti anni si è concentrata sugli insetti indagando, attraverso il segno (tessile e non), il rapporto tra individuo e specie. Dal volto di un insetto è passata al volto umano, incontrando la fisiognomica del Lavater. Al corpo è approdata nelle sue ricerche sul rapporto tra isteria e misticismo.
Elisa Perini (Ravenna 1973) si laurea in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo Archeologico e si trasferisce a Valencia dove lavora come restauratrice archeologica al Museo Valenciano della Preistoria specializzandosi nel restauro di materiale inorganico come vetri, metalli e soprattutto ceramica iberica (dal VI al I a.C.) che è attualmente parte della colle-zione permanente; continua sempre a Valencia la sua formazione specialistica sul restauro della ceramica all’Università Politecnica. A Londra, approfondisce i materiali con un master scientifico (Technology and analysis of inorganic archaeological materials) all’Institute of Ar-chaeology, University College of London e un’esperienza lavorativa al British Museum; qui si innamora di ombrelli antichi (collezionandoli), mobili del ‘900 (con un focus sulle sedute) e di materiali tessili in generale. Rientra in Italia dove svolge un corso di Storia e Restauro del Mobile Antico tra Bologna e Ravenna.

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**GISELLA CHAUDRY
Gisella Chaudry si è trasferita a Torino nel 2018 dove attualmente vive e lavora. È nata a Palermo nel 1989 dove ha frequentato la scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti e dove si è diplomata nel 2019. Cresce in una famiglia formata da due culture diverse, (padre pakistano e madre siciliana), una mescolanza in cui la difficoltà sociale è sempre presente sia per la condizione siciliana culturalmente legata alle contrastanti tradizioni sia per le di-scriminazioni sull’etnicità del padre. Questo aspetto, durante la crescita, diventa empatia nei confronti di chi queste situazioni le vive attualmente. Gisella Chaudry riflette su principi di aggregazioni multiculturali ove la terra è madre di culture diverse, un pensiero che si aggroviglia tra distopia e utopia alimentato dal divario tra classi sociali e dal dominio tecnologico che allontana ogni giorno la possibilità di un nuovo umanesimo.
La sua ricerca diventa un veicolo di riavvicinamento alla natura primordiale dell’esistenza e tenta di tradurre in immagine la risposta alle domande: “chi siamo?” e “da dove veniamo?”. Questo suo orientamento diventa approdo, a dimensioni infinitamente grandi o infinitamen-te piccole, in cui lo spazio profondo del cosmo schiude uno scrigno intimo che disegna mon-di utopici. Il suo lavoro è poliedrico, si snoda in diversi tipi di linguaggi e tecniche, dalla combustione al ricamo, dalla scultura ai video e alle performance. L’artista collabora con enti sia pubblici che privati tra cui: la Galleria Umberto Benappi Arte Contemporanea di Torino, la Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea di Torino e Milano, la Galleria Maurizio Caldirola di Monza e la Galleria Basile Contemporary di Roma. Tra le esposizioni più signifi-cative si ricordano quelle con: l’azienda di Alta Moda Patrizia Pepe di Firenze e il Museo Na-zionale di Matera. E’ stata coinvolta in fiere tenute sia in Italia che all’estero e i suoi lavori fanno parte di collezioni sia pubbliche che private.

Ph. credit Marco Parollo

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